Meno di un’ora.  Tutto quel che ti hanno raccontato o quel che credi di sapere sull’India è li e l’hai già visto. Che ci faccio qui? Un primo shock ed è solo da quel momento che inizia il mio viaggio. Ora che ho visto l’India sono ancor più convinto di essere un privilegiato. In questo breve testo riporto qualche nota relativa alla mia recente esperienza e provo a sintetizzare ciò che mi ha maggiormente colpito.

Poco meno di 10 minuti dal mio arrivo in India ed ecco il primo corpo inerme fuori dall’aeroporto di Nuova Delhi. Certo non posso dire di avere la certezza che fosse deceduto, ma di solito l’ultima delle quattro corsie di una strada a grande percorrenza non è un posto dove riposare. Altri 40 minuti ed ecco i bambini che si lavano nelle fogne, ecco la spazzatura invadente e puzzolente, ecco le vacche che camminano liberamente, ecco i cani che ti guardano come se avessero un’anima.

Perché proprio l’India?
Sono capitato in India per un progetto di Magneti Marelli (MM). Una serie di produzione video che fa seguito ai corporate video già realizzati per conto del gruppo dal mio team di Studio Visuale qui il link al progetto sul sito SV.

L’ambizioso progetto dalla comunicazione MM punta a raccontare, in una serie di video, tutti gli stabilimenti dell’azienda nel mondo. Nella squadra: MM India, il fotografo, i vari aiutanti, il nostro amato regista Tomaso Cariboni ed io. Tra le tappe: Delhi, Gurgaun, Pune e Mumbai.

Qui sotto una serie di ‘ricordi’ di viaggio.

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Luxury: una parola onnipresente
Non ho mai visto la parola ‘luxury’ ripetuta così spesso e in ogni dove, deve essere una specie di ossessione per chi fa comunicazione in India. Con leggero sadismo, il lusso, comunicato dai cartelli pubblicitari invade il cielo grigio sopra le baraccopoli. Che contrasto. Che sfida per questi paesi. Come crescere ed evolversi senza fare gli stessi errore dell’occidente? Come riuscire a farlo evitando di compromettere diritti umani e democrazia? Una sfida per ora persa, ma assolutamente vinta sul fronte economico.

Tre considerazioni a freddo

1. Come designer ho un punto di vista privilegiato sulla società. In un certo senso ho la possibilità di vedere in anticipo il futuro (i prossimi prodotti, i prossimi servizi), contemporaneamente, come consumatore e cittadino, vivo il presente (utilizzo i prodotti e i servizi a disposizione di tutti) con relativi pregi e difetti.
2. Grazie al mio lavoro ho la possibilità di entrare in contatto con realtà molto diverse, non solo in settori diversi, ma persone diverse. Persone fatte di facce, storie, culture differenti.
3. Ogni esperienza si traduce in altre esperienze e ho sempre più spesso la possibilità di viaggiare. Questa opportunità continua ad accrescere il mio bagaglio culturale, è impegnativa ma è impagabile oltre ad insegnare molto più di ogni altra scuola.

Conclusione
Qualcuno ha detto che viaggiare è il miglior antidoto contro i pregiudizi.
Io lo devo ammettere: è vero.

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